Descrizione
Letteralmente tagliato nella roccia di un’imponente parete, che precipita per quasi un migliaio di metri in una buia gola, un sentierino risale dalla svizzera Val d’Uina, una laterale della Bassa Engadina, ai bei pascoli di Sursass e al vicino Passo di Slingia, in alta Val Venosta. Nel suo genere è un unicum nelle Alpi. Nel frastuono di un impetuoso torrente la forra, Uina Schlucht in tedesco, Chavorgia dal Quar in romancio, è impressionante e selvaggia. Il sentiero è attrezzato con qualche cavetto corrimano e tratti di parapetto, ma solo per tranquillizzare. Una pubblicistica ormai consolidata lo chiama il Sentiero dei contrabbandieri. E non è escluso che, essendo in zona di confine, sia stato anche via di traffici e contrabbandi. Diversa però era l’intenzione della Sezione di Pforzheim del Döav che lo progettò e ne finanziò la realizzazione, tra il 1908 e il 1910. Aveva da poco costruito la Pforzheimer Hütte al Passo di Slingia e, per favorirne la frequentazione, cercava una via d’accesso al rifugio breve e senza pericoli. Ha da poco festeggiato i cent’anni, il sentiero, ed è in perfette condizioni: meta di per sé di una suggestiva escursione.