Descrizione
Il San Matteo venne salito per la prima volta il 28 giugno 1865, da una comitiva che proveniva dalla Vedretta di Dosegù, sei uomini guidati dagli inglesi Douglas W. Freshfield e Francis F. Tuckett. Allora la cima non si chiamava ancora così. Il nome glielo avrebbe dato Julius Payer, che ne compì la seconda ascensione il giorno di San Matteo di due anni dopo, per essere uscito incolume dal crollo di una cornice.
Nessuno allora avrebbe mai potuto immaginare che, giusto cinquant’anni dopo, su quella stessa cima ci sarebbero stati uomini in armi e fortificazioni e combattimenti accaniti, per tre lunghissimi inverni. Pochi luoghi come questo, isolato, sperduto in un ambiente grandioso e difficile, dichiarano l’insensatezza di quelle vicende e la durezza di quella vita. Ne rimangono ancora tracce evidenti che i crolli dovuti al ritiro dei ghiacci lentamente cancellano. Seguiremo idealmente l’itinerario dei primi salitori in una grande “classica”, impegnativa e a tratti ripida ascensione d’altri tempi. Introduce alla conoscenza della zona e riempie una mezza giornata d’attesa la salita alla panoramica cimetta della Punta del Segnale e ai ruderi dell’ex Rifugio Bernasconi.
In questa zona, nell’agosto del 1933, la nostra sezione ha compiuto la sua prima uscita sui ghiacciai dell’Alto Adige, salendo la cima dell’Ortles.