Descrizione
Ha un aspetto inconfondibile la Punta d’Àrbola, un compatto torrione di scuro gneiss. Rivestita in gran parte di neve e ghiaccio, sembra saltar su dal Ghiacciaio del Sabbione, uno dei maggiori delle Alpi Centrali. Non è la più alta, è “solo” la terza della Val Formazza, ma ne è forse la cima più bella, di sicuro la più frequentemente salita. Come molte montagne di confine ha due nomi. Per i vallesani è l’Ofenhorn, Punta del Forno, per la bocca del ghiacciaio scavata a volta, a bocca di forno. Per gli italiani è l’Àrbola appunto o Àrbela come si usava dire un tempo, toponimo per il quale sono state proposte svariate interpretazioni, anche alquanto fantasiose. Forse è da ricondurre come per un’altra montagna dei Grigioni, l’Àlbula fra St Moritz e Davos, al latino albus/bianco e non sarebbe mal attribuito. Una classica, frequentatissima escursione primaverile; non difficile né troppo impegnativa richiede tuttavia cautela sul ghiacciaio per qualche crepaccio e per possibili cornici sulla cresta. Del panorama sulle Alpi Lepontine e Bernesi, giustamente famoso, basterà quanto sinteticamente ne scrisse Marcel Kurz, pioniere dello scialpinismo: “la più bella vista da una cima d’inverno”.