Descrizione
Finora, miracolosamente, Cheneil è rimasto Cheneil, senza strade e senza automobili, poche case di pietra in una conchiglia di pascoli, proprio in faccia al Cervino, a duemila metri di quota in alta Valtournenche. Più o meno come doveva essere la solitaria conca del Breuil prima che diventasse l’odierna Cervinia, con le sue metastasi di cemento. Non durerà forse più a lungo. La strada si è già avvicinata molto, è arrivata fino alla piccola piana sotto l’ultimo balzo, che è diventata un parcheggio. Progetti allo studio da anni e ora giunti alla fase di realizzazione toglieranno per sempre Cheneil dal suo scandaloso isolamento. L’abbé Amé Gorret, che vi crebbe nella prima metà dell’Ottocento, badando alle vacche, la descrisse così: “…una grande distesa di prati sui quali serpeggia grazioso il torrente, circondati da una prima barriera di monti; segue una seconda sfilata di pascoli incorniciati da altre montagne e coronati dalle cime più alte…un quadro di serenità e di calma”. Godiamocele ancora un po’, per quel che ne rimane. Le montagne che chiudono il breve orizzonte della conca di Cheneil, dalla Becca d’Aran alla Roisetta, dai Tournalin alla Becca di Trecare sono tra i più noti belvedere della Val d’Aosta. Davanti a loro si distende, ravvicinata, tutta la sfilata delle cime più alte e famose delle Alpi Pennine.