Descrizione
Il celebre alpinista inglese Leslie Stephen era categorico: “nessun’altra cima delle Alpi gli sta a paragone in splendore e bellezza…”. Di sicuro aveva in mente i versanti francese e svizzero, scintillanti di ghiacci e ben visibili da molto lontano, dal Massiccio Centrale come dalle alture del Giura e della Foresta Nera. Visto dalla parte italiana invece, il Monte Bianco, che compare solo all’ultimo momento lungo la strada per Courmayeur, non è poi così appariscente, un po’ soffocato dalle vette che lo circondano. Bisogna entrarci però nel versante italiano, più ripido e aspro, e se ne apprezzerà tutta la selvaggia grandiosità. Non a caso delle tre vie normali alla cima, l’italiana, la via Ratti (futuro papa Pio XI) per il Ghiacciaio del Dôme e le creste di Bionnassay, è stata l’ultima ad essere individuata e percorsa, trent’anni dopo le due francesi. Rimane tuttora la più difficile ed impegnativa e, come scriveva Gino Buscaini, “…è bene accingersi a salirla con un certo rispetto e riserva fisica”. Altrettanto bella e molto più frequentata, in ambiente glaciale maestoso, la lunga via che si percorre in discesa, per il Mur de la Côte, il Col de la Brenva e le spalle occidentali del Mont Maudit e del Tacul.