LA VIA DELLA SETE TRA I VINI DELLE SABBIE

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Descrizione

Se provi a cercare “bosco elìceo” su internet, quasi certamente trovi solo vini e produttori di vini DOC. Sembra essere ormai questa l’ultima memoria di quel vasto bosco di lecci (elci), già riserva di caccia dei Signori di Ferrara, che occupava una larga fascia di sabbie e dune sul Delta del Po. Che le profonde modifiche della struttura economica della zona e le importanti opere di bonifica abbiano, dal ‘600 in poi, radicalmente mutato l’aspetto del paesaggio non dovrebbe stupire più di tanto. Qualche sorpresa in più magari la riserva il fatto che nella zona di Comacchio si producano ottimi vini. Eppure la coltivazione della vite (c’è chi la dice, introdotta dagli Etruschi che possedevano il porto marittimo di Spinea, più probabilmente incoraggiata dai monaci benedettini di Pomposa e di Classe) è da secoli una voce importante dell’agricoltura ferrarese. L’ambiente umido e nebbioso, l’aria e il terreno fortemente salmastri, la vicinanza costante del mare e la carenza d’acqua dolce hanno contribuito, nei secoli, alla selezione di vitigni e alla produzione di vini particolari. “Vini salmastri” o “vini delle sabbie”, paragonabili a quelli che si producono intorno ad Aigues-Mortes, sulle sabbie della Camargue. Vini che, come dice lo slogan del consorzio, una volta assaggiati fanno esclamare "..ho assaporato il gusto del mare!", che non sarà magari così invitante, ma rende l’idea d’un prodotto particolare. I vini, per altro, sono ottimi.

Dettagli gita

09/05/2015
Escursionistica
Alberto Marchi e Fabio Veronese
T/E (T/E)