Descrizione
Poteva succedere, nei bei tempi passati, che un ospite abituale d’una stazione di soggiorno s’innamorasse a tal punto delle montagne che per anni aveva frequentato o anche solo ammirato dalle finestre dell’albergo, da finanziarvi la realizzazione d’un rifugio o d’un nuovo sentiero. Ed è quello che capitò, e non fu l’unico caso, all’alpinista boemo Hans Frieden che a Merano visse per molti anni, commerciando in granaglie, dopo esservi arrivato giovanissimo. Così per doverosa gratitudine, il tratto più ardito e spettacolare dell’Alta Via di Merano, in occasione della ricostruzione del sentiero in anni recenti, venne dedicato alla memoria dell’ospite straniero che ne aveva finanziato l’originaria realizzazione.
È un percorso soleggiato e panoramico, quasi una cengia che taglia il fianco estremamente ripido della Mutspitze/Cima Muta, un meraviglioso balcone aperto sulla conca di Merano e i monti che le fanno corona. È facile anche se in alcuni punti molto esposto. Qualche tratto attrezzato con cordini e catene non dovrebbe tanto impensierire quanto piuttosto pretendere un minimo d’attenzione.