Descrizione
I Fracingli formano quel gruppetto di cime, rotte e aspre, che la Vedretta dei Camosci stacca dal nodo centrale del Crozzon e della Tosa. Prendono il nome dal selvaggio vallone che racchiudono, Val Fracingli appunto, perché circondato da pareti rocciose percorse da cenge detritiche (fra-cingli, cioè fra le cenge). Rari sentieri, non segnati e spesso incerti e malagevoli, raggiungono le cime. Non c’è traccia delle attrezzature che abbondano altrove nel Brenta. L’ambiente è selvaggio e solitario, coi suoi desolati valloni, dove vivono indisturbati branchi di camosci. Raramente vi si incontrerà qualche escursionista, ancor più rari gli alpinisti, forse distratti dalla vicinanza di cime più famose. La zona è a torto tra le più trascurate del Brenta. Nel cuore del gruppo il Dosson di Fracingli, come anche il nome lascia indovinare, è una bonaria dorsale detritica, protesa verso nordovest a separare le profonde incisioni della Vallarga e della Valstretta. Il punto più alto contrassegnato da precari muretti di sassi è un incomparabile posto d’osservazione. Conviene però spostarsi fin sul ciglio della Vallarga ed affacciarsi sulla Vedretta dei Camosci, per ammirare la superba veduta delle immani pareti del Crozzon e della Tosa.