Descrizione
A cavallo tra le valli dell’Agno e del Chiampo, Cima Marana è un punto panoramico di prim’ordine. Nonostante la quota modesta la vista spazia oltre la grande pianura dalla Laguna veneta all’ Appennino emiliano e dalle affioranti cime dolomitiche allo scintillio dei ghiacciai dell’ Adamello. È facile da individuare anche dalla città di Verona: è l’ultima elevazione della cresta che dalle cime più alte del Carega si allunga verso destra, verso sudest. Il nome le viene dalla sottostante contrada e secondo Giangiorgio Trissino, che ne scrisse ne “L’Italia liberata dai Goti”, sarebbe da ricondurre alla triste storia di Merana condotta a morte assieme al marito, il goto Verlaldo (e non lontano, a Cornedo, c’è anche un Monte Verlaldo). Ma sembrano solo le fantasie di un gentiluomo con la passione per la letteratura. Secondo altri invece verrebbe da una pianta medicinale, l’assenzio, piuttosto comune e particolarmente amara, da cui amarana e quindi Marana. Poco sotto la vetta, ben riparato in una breve conca al sole, sorge un piccolo bivacco.