Descrizione
Le moderne “Alte Vie” altro non sono che lunghe traversate escursionistiche di più giorni attraverso i massicci delle nostre Alpi, con percorso più o meno impegnativo ma in ogni caso accessibile ad ogni buon escursionista, frazionate in diverse tappe giornaliere con pernottamento nei rifugi posti lungo l’itinerario. Nelle Dolomiti esse nacquero circa cinquant’anni fa, per iniziativa della Provincia di Belluno che ideò questa formula per promuovere in quegli anni il turismo alpino nelle Dolomiti. L’Alta Via n. 1, dal Lago di Braies a Belluno, della durata di due settimane, fu la prima ad essere ideata, fu subito un successo, e servì d’esempio negli anni successivi per l’ideazione e la promozione di altre sette “alte vie” nella regione dolomitica.
In realtà l’escursionismo di più giorni senza discese a valle concatenando tra loro i sentieri alpini d’alta quota lungo le aree più celebri delle nostre Alpi è sempre esistito, almeno da quando ciò è stato reso possibile dalla costruzione di una rete di rifugi che potessero fungere da base d’appoggio per i pernottamenti. Prima dell’ideazione delle Alte Vie si chiamavano semplicemente escursioni da rifugio a rifugio, promosse dal CAI anche con l’edizione di un’apposita collana di guide escursionistiche chiamata per l’appunto “da rifugio a rifugio”.
Quest’anno proponiamo la prima parte dell’Alta Via n. 1, dal Lago di Braies a Forcella Staulanza, che, a giudizio di tanti frequentatori delle Dolomiti, resta ancora la Regina delle Alte Vie, per imponenza e grandiosità dei massicci attraversati: Croda Rossa, Cunturines, Fanes, Tofane, Nuvolau, Croda da Lago e Pelmo. Anche qui niente di nuovo sotto il sole: ci muoviamo nel solco dei primi soci che già negli anni Trenta del secolo scorso intrapresero in Dolomiti le loro prime traversate da rifugio a rifugio.
Possibilità, per chi lo vorrà, di effettuare alcune facili salite nel corso della traversata (Croda del Beco, Piz dla Varela, Tofana di Rozes, Averau).