Descrizione
Il profondo solco scavato nei calcari del versante nord della Vigolana dal lento lavoro delle acque del Torrente Centa, che dal Passo della Fricca scende ad alimentare il Lago di Caldonazzo, costituisce un interessantissimo spaccato di storia naturale ed umana. I resti di miniere, mulini, mulattiere selciate e segherie, ancora attive solo alcuni decenni fa, raccontano una storia antica di lavoro e fatica. E ancora, i prati umidi dei Paludei, il dedalo di piccoli biòtopi nascosti dal bosco che avanza, e i bei coltivi e i frutteti del margine inferiore dell’Altopiano della Vigolana ne fanno insieme uno scrigno prezioso di recuperata naturalità e uno dei paesaggi più dolci del Trentino meridionale. Tra la fitta vegetazione si aprono all’improvviso notevoli scorci sulle guglie dolomitiche della Vigolana e del Becco di Filadonna da un lato, dall’altro sul Lago di Caldonazzo, che, Garda a parte, è il più esteso della regione.